Chi leggerà questo articolo, magari qualche mese dopo la sua pubblicazione, penserà che abbiamo scoperto l’acqua calda.
Sappiamo benissimo che Apple non è una onlus e che il loro unico scopo è generare profitti. Sappiamo anche che in borsa le azioni volano e che mai come ora è un’azienda su cui scommettere.
Purtroppo, però, conosciamo anche la storia… in special modo quella della casa californiana. E questa non dovrebbe mai essere dimenticata.
I nuovi utenti, quelli nati con l’iPhone in una mano e l’Apple Watch nell’altra, conoscono una Apple “cool” e alla moda. Comprano i prodotti Apple perché sono uno status symbol e non per vera esigenza (o voglia di differenziarsi).
Ovviamente non c’è nulla di male in tutto questo, ma lasciateci dire che noi boomer guardiamo al passato con una certa nostalgia.
Il mondo sta cambiando e non è più quello di una volta. Bisogna adeguarsi e stare al passo con i tempi. Oggi si parla di AI, fotocamere con cui puoi fotografare la luna e materiali di altissimo livello.
Poco importa se per arrivare a tutto questo si è dovuti passare per qualche cavo FireWire, qualche iBook o magari ascoltare qualche vecchio brano riprodotto tramite iPod Wi-Fi (cercate su Google).
Oggi Apple è tutta Emoji, sfondi colorati, 12000 varianti di prodotto tutte a prezzi più o meno folli. Certo… economica non è mai stata, ma almeno avevamo la qualità e l’innovazione.
Proprio l’innovazione è stata la nota che secondo chi vi scrive è mancata nel recente WWDC di lunedì. Ma come? Intelligenza Artificiale a go-go, rivisitazione profonda di tutte le app principali, possibilità di registrare e trascrivere le chiamate e noi parliamo di mancata innovazione?
Secondo noi è così. Quello che ci abbiamo visto è si una, finalmente, apertura parziale verso altri mondi, ma anche una mancata capacità di creare qualcosa di nuovo.
Ok, quando Apple copia qualcosa poi finisce per migliorarla. Vero, siamo i primi a riconoscerlo. Però di tanto in tanto devi tirare fuori qualcosa di tuo.
Una volta Apple era un’azienda che doveva creare profitti, produrre prodotti tecnologicamente e qualitativamente validi, ma era anche quell’azienda che era in grado di regalarti emozioni.
Vi facciamo una domanda diretta… oggi Apple vi regala emozioni? Non parliamo di quelle relative a qualche unboxing pacchiano che trova spazio su TikTok e vede protagonista il bambino commosso per il regalo della sua prima comunione.
Parliamo di emozioni vere quando usiamo i loro prodotti quotidianamente. Quando usiamo un prodotto che fa qualcosa che gli altri non fanno o che cerca di farlo in modo diverso perché ha un suo pensiero.
Oggi quale sarebbe il pensiero di Apple? Ok, il discorso Green, ok il difendere i diritti di uguaglianza di tutte le diverse identità di genere, religione o quello che volete voi, ma alla fine della fiera Apple come viene identificata nel mondo della tecnologia?
Una volta avevamo le prese in giro degli utenti Android. Oggi alcuni utenti Android sono diventati i primi sostenitori della casa californiana. Vi siete chiesti il perché di tutto questo?
Noi sinceramente lo abbiamo fatto e non riusciamo darci una risposta.
Quello che abbiamo notato è che prima il design dei prodotti cambiava almeno una volta ogni 2/3 anni, oggi ci si limita a smussare una cornice, spostare una fotocamera e limare qualche grammo di peso.
Noi ci leggiamo una sorta di “mancanza di rispetto” verso il cliente. “Non cambio nulla tanto lo comprano lo stesso”. Il problema è che il discorso è maledettamente vero.
L’azienda è cambiata, le persone al suo interno sono cambiate, le idee sono cambiate. Sono cambiati anche i clienti però.
Da una parte, quella economica, è un vero e proprio bene, ma come sempre non è tutto oro quello che luccica. La storia dice che Apple è caduta pesantemente già una volta e per rialzarsi ha dovuto differenziarsi dalla massa.
Erano tempi e persone diverse. Persone che oggi non esistono più in nessuna parte del mondo. Sono veramente pochi quelli che vogliono cambiare il mondo e che sono in grado di leggere i nostri tempi.
Comprendiamo che queste poche righe possano sembrarvi il classico “pippone” di qualche nostalgico che ama vivere nel passato, ma possiamo assicurarvi che è vero solo in parte.
Vi chiediamo di fermarvi e pensare al fatto che quasi quotidianamente le nostre app si aggiornano. Quasi mensilmente esce un aggiornamento di sistema per correggere qualche bug. Una decina di anni fa era così?
La risposta che ci siamo dati è no e che non sempre questo è un bene. Se ci sono aggiornamenti è perché magari qualcosa non è stata testata a modo. Quanti iPhone sono usciti con già la necessità di essere aggiornati appena tirati fuori dalla scatola?
Ci siamo presi la briga di controllare per voi e possiamo dirvi che sono diversi. Una cosa che per chi compra Apple da qualche decennio ha del paradossale.
Tutto questo per dirvi che sono aumentati lustrini e funzionalità, oltre che i prezzi, ma la qualità è decisamente calata. Specialmente se guardiamo a quello che dovrebbe essere il piatto forte della casa. Il software.
Ben vengano i cambiamenti e le evoluzioni, ma quello che ci permettiamo di consigliare a mamma Apple è di non dimenticare mai da dove si è partiti.
Guardare al futuro con i piedi ben saldi nel presente e con la mente al passato. Non bastano 4 emoji con gli unicorni o qualche arcobaleno colorato per cambiare il mondo.
Ci vogliono gli iPod per cambiarlo veramente.
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