Il Tribunale Supremo spagnolo ha ordinato la sospensione dell’app di messaggistica Telegram in seguito alle segnalazioni di alcune compagnie, tra cui Atresmedia, EGEDA, Mediaset e Telefonica, che accusano l’app di permettere agli utenti di caricare i loro contenuti senza autorizzazione.
A partire da oggi, lunedì, l’uso di Telegram in Spagna sarà temporaneamente sospeso, in attesa di un’indagine sulle accuse. L’ordine, emesso dal giudice Santiago Pedraz, prevede che gli operatori telefonici implementino il blocco del servizio.
Telegram, che conta circa 800 milioni di utenti attivi mensili a livello globale, è la quarta piattaforma di messaggistica più popolare in Spagna, con quasi il 19% della popolazione che dichiara di utilizzarla.
Il quotidiano EL PAIS riporta il paragone fatto da Fernando Suárez, presidente del Consiglio Generale dei Collegi Professionali di Ingegneria Informatica di Spagna, che critica la decisione paragonandola alla chiusura di una provincia per un singolo caso di droga o rapina.
A differenza di Meta, Telegram si rifiuta di condividere informazioni con le autorità, rendendola una piattaforma apprezzata per la sua maggiore privacy, come sottolineato dall’esperto di cybersecurity Rafel López.
Siamo a rischio anche in Italia? Probabilmente si, calcolando che c’è anche Mediaset di mezzo. Si spera che l’indagine duri poco, e che l’app venga sbloccata in tempi brevi, altrimenti si rischia un effetto a catena altamente distruttivo visto che Telegram viene utilizzato anche da tante aziende e privati per fini commerciali.
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