Dopo il lancio del MacBook Pro con chip M3 moltissimi recensori in tutto il mondo hanno leggermente storto il naso. Motivo del fastidio i soli 8 GB di RAM.
Ovviamente parliamo del modello entry level perché come sappiamo bene le possibilità di upgrade sono pressoché infinite.
Quelli dotati di maggiore memoria (e non stiamo parlando di quella RAM) ricorderanno benissimo che all’epoca Apple dichiarò che 8 GB di RAM su un Mac equivalgono a 16 GB di RAM su un moderno PC Windows.
In una recente intervista, il responsabile marketing Mac Evan Buyze riafferma che 8 GB di RAM sono più che sufficienti per svolgere le normali attività quotidiane di moltissimi utenti in tutto il mondo.
Stiamo, ovviamente, parlando di attività quasi basiche come la navigazione web, l’utilizzo dei social network, la riproduzione multimediale, l’editing leggero di foto e video e qualche giochino meno impegnativo.
Secondo i vertici societari, gran merito di questo è dovuto ai nuovi processori Apple Silicon e alla loro particolare architettura. Proprio questa particolare architettura consente ai nuovi Mac di sfruttare pienamente l’hardware integrato.
Bisogna necessariamente contestualizzare queste affermazioni al fatto che gran parte dell’intervista verte sui nuovi MacBook Air con chip M3. Considerando il modello di Mac possiamo dire che le risposte sono più che congruenti.
Ma se da una parte ci sentiamo di giustificare la scelta dell’azienda californiana in merito al MacBook Air, non possiamo esimerci dal criticarla, sempre per la stessa scelta, quando si parla di 8 GB di RAM anche sui MacBook Pro.
Nel 2024 8 GB di RAM per un prodotto che dovrebbe essere orientato a una clientela professionale sono decisamente anacronistici. Purtroppo possiamo farci relativamente poco.
Sono scelte aziendali che evidentemente sono dettate dai risultati di vendita e di gradimento. Qualcuno ha detto iPhone 15 Pro con soli 128 GB di storage?
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