Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DOJ) ha pubblicato nuovi documenti relativi al processo antitrust in corso contro Google. Tra questi, spicca una presentazione interna allegata a una email inviata da Eddy Cue di Apple a Tim Cook nel 2013, che dettaglia il modo in cui l’azienda concorre con Google sulla privacy. Il punto più rilevante di quella email è una singola slide che recita: “Android è un enorme dispositivo di tracciamento”.
In un’altra slide, Apple spiega come il suo approccio alla privacy sia migliore rispetto a quello di Google. La società afferma che combina i dati tra diversi servizi solo quando ciò comporta una migliore esperienza per il cliente, mentre Google combina i dati attraverso tutti i suoi servizi. Altri esempi includono il fatto che la ricerca vocale di Google sia collegata all’account Google dell’utente, mentre i dati utente di Siri sono collegati solo all’assistente digitale.
La presentazione è stata parte della testimonianza di Eddy Cue, Senior Vice President di Apple, durante il processo antitrust contro Google a settembre. Il DOJ ha accusato Google di monopolizzare il mercato dei motori di ricerca, stipulando accordi esclusivi con i produttori di dispositivi per diventare il motore di ricerca predefinito sui loro prodotti. In precedenza, era stato riportato che Google starebbe pagando Apple tra i 18 e i 20 miliardi di dollari all’anno per rimanere il motore di ricerca dominante su iPhone.
A settembre, Cue è stato interrogato dal DOJ riguardo l’accordo di condivisione dei ricavi tra Apple e Google. La maggior parte della sua testimonianza di quel giorno è stata nascosta in una sala del tribunale sigillata. Questo documento, che mostra la presentazione di Apple del 2013, è stato parte di quella testimonianza e solo ora è stato reso pubblico.
Ironia della sorte, nonostante Apple abbia descritto Android come un enorme dispositivo di tracciamento, una email interna di Google del 2016 riguardante l’accordo tra Apple e Google mostra come Apple desiderasse che la condivisione dei dati con Google fosse reciproca. Nell’email, l’esecutivo di Google nota che è stato risposto ad Apple che Google non condivide informazioni su ciò che gli utenti cliccano in Google Search. Tuttavia, una risposta a quell’email include una proposta di scambio di dati redatta, sollevando domande su quali dati utente Google potrebbe condividere con Apple.
Insomma, tra i due facciamo fatica a scegliere chi sia il peggiore, ma come suol dire, se una cosa è gratis, il prezzo pagato sei tu.
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