Mark Gurman, nella sua ultima newsletter Power On, ha rivelato che alcuni dipendenti Apple ritengono l’azienda indietro di almeno due anni nello sviluppo dell’intelligenza artificiale.
Nonostante le interessanti funzionalità di Apple Intelligence presentate alla WWDC24, come i riepiloghi delle notifiche e la nuova Siri con contesto personale, Apple sembra fare affidamento su modelli di IA limitati dall’esecuzione on-device e da requisiti hardware elevati.
Per colmare il divario con i competitor, sappiamo già che Apple ha stretto una partnership con OpenAI per integrare ChatGPT nel sistema operativo. Alcuni studi interni però evidenziano come ChatGPT sia del 25% più preciso di Siri e in grado di rispondere al 30% di domande in più, motivo per il quale viene “evocata” come un pokémon all’occorrenza.
Gurman sottolinea che Apple ha già dimostrato in passato di saper recuperare il ritardo in settori strategici e prevede che entro il 2026 Apple Intelligence sarà disponibile su tutti i dispositivi, inclusi iPhone SE e iPad entry-level. Noi speriamo di vederla prima in italiano, però.
Lascia un commento