I dispositivi di localizzazione, come gli AirTag di Apple, sono strumenti estremamente utili per chi tende a smarrire facilmente i propri oggetti. Tuttavia, questi dispositivi presentano anche rischi per la privacy, in quanto possono essere usati per tenere sotto controllo altre persone senza che queste ne siano consapevoli. A seguito dell’introduzione degli AirTag, la questione della privacy è diventata sempre più pressante, tanto che Apple e Google hanno deciso di collaborare per affrontare il problema.
Le due aziende hanno annunciato di aver elaborato uno standard che stabilisce le migliori pratiche per le società che producono dispositivi di localizzazione. Ciò consentirà a telefoni iOS e Android di rilevare e avvisare gli utenti della presenza di dispositivi di tracciamento indesiderati nelle loro vicinanze.
“Questi dispositivi Bluetooth offrono grandi vantaggi agli utenti, ma presentano anche il rischio di un tracciamento non voluto, il che richiede un’azione congiunta da parte dell’intero settore per risolvere”, ha dichiarato Dave Burke, vicepresidente del settore ingegneristico di Android presso Google.
Alcune aziende come Samsung, Tile, Chipolo, eufy Security e Pebblebee hanno già espresso il loro sostegno alla bozza, che comprende anche suggerimenti da parte di produttori e gruppi di difesa della sicurezza. Apple e Google prevedono di rivedere i commenti e le risposte raccolti nei prossimi mesi, con l’obiettivo di avere la specifica pronta entro la fine del 2023. Successivamente, verrà implementata nelle future versioni di Android e iOS.
Il problema del tracciamento indesiderato esisteva già prima dell’introduzione degli AirTag, ma la popolarità di questa categoria di dispositivi è esplosa con il lancio del tracker di Apple, evidenziando ulteriormente le problematiche legate ai dispositivi di localizzazione. Anche Samsung ha lanciato il suo tracker e si vocifera che Google stia lavorando a un dispositivo simile. Nel frattempo, sono state adottate misure per aiutare gli utenti a evitare il tracciamento indesiderato, come un’app dedicata agli AirTag per Android.
“Un elemento fondamentale per ridurre gli abusi è una soluzione universale a livello di sistema operativo in grado di rilevare dispositivi di localizzazione prodotti da diverse aziende sui vari smartphone utilizzati quotidianamente dalle persone”, ha affermato Alexandra Reeve Givens, presidente e CEO del Center for Democracy & Technology. “Elogiamo Apple e Google per la loro collaborazione e impegno nello sviluppo di una soluzione uniforme per migliorare la rilevabilità”.
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