Dopo esser stati “presi alla sprovvista” dall’ondata di progressi tecnologici nel campo dell’intelligenza artificiale, guidati da strumenti come ChatGPT e i suoi concorrenti, gli esecutivi di Apple pare si siano mobilitati per colmare il divario accumulatosi. Un informatore ha rivelato a Bloomberg che c’è una considerevole ansia interna riguardo questa situazione, percependola come una significativa mancanza. La società, guidata dall’amministratore delegato Tim Cook, avrebbe riconosciuto di essere attivamente al lavoro sullo sviluppo di una intelligenza artificiale generativa, sebbene non siano stati forniti dettagli specifici su ciò che sarebbe in arrivo.
Gli sforzi di Apple per integrare l’intelligenza artificiale generativa nei suoi prodotti e servizi sono guidati da un team di dirigenti esperti, inclusi John Giannandrea e Craig Federighi, rispettivamente responsabili dei settori AI e software, e da Eddy Cue, capo dei servizi. Si stima che il progetto costerà all’azienda circa un miliardo di dollari all’anno. L’obiettivo è incorporare questa tecnologia nelle future versioni dei sistemi operativi dell’azienda, migliorando strumenti come Siri e aggiungendo funzionalità AI ai servizi esistenti, come playlist musicali auto-generate in Apple Music e suggerimenti di scrittura in Pages.
Allo stato attuale, il gruppo di ingegneria del software di Federighi sta lavorando per integrare l’intelligenza artificiale nelle prossime edizioni di iOS, mentre Giannandrea supervisiona lo sviluppo tecnologico di un nuovo sistema di intelligenza artificiale e il miglioramento di Siri. È previsto che una versione rinnovata di Siri, alimentata da questa nuova tecnologia, possa essere rilasciata già nel 2024. Al contempo, c’è una discussione in corso all’interno dell’azienda riguardo all’approccio da adottare per il processamento dell’IA: se puntare su quello on-device, più rispettoso della privacy, o se sfruttare i modelli di linguaggio su cloud per offrire funzionalità più avanzate.
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