Ultimamente si sentono molte notizie tristi per quanto riguarda il mondo del lavoro e relativi licenziamenti. Le big tech stanno licenziando a nastro blocchi più o meno enormi di dipendenti, e nessun settore è escluso: dalla tecnologia, all’intrattenimento, fino a passare dal gaming.
Frutto di spese sconsiderate durante il periodo più alto della pandemia, con assunzioni scellerate ed esagerate, anche a “prezzi” molto più alti del valore dei dipendenti assunti, o di scelte e strategie mirate, ora le aziende devono fare i conti, e lo stanno facendo a spese dei lavoratori stessi.
Non ne è immune neanche Apple, che dopo aver interrotto i suoi ambiziosi progetti legati all’Apple Car e allo sviluppo di display microLED per l’Apple Watch, ha recentemente licenziato oltre 600 dipendenti coinvolti per lo più in questi due progetti.
Questi tagli al personale hanno avuto un impatto molto alto su coloro che lavoravano al Progetto Titan, che si occupava appunto dell’EV di Apple, e alla ricerca su tecnologie avanzate per i display degli smartwatch. Circa 371 persone sono state licenziate dal centro di ricerca principale in California, mentre gli altri licenziamenti si sono distribuiti in diverse sedi satellite.
Queste decisioni deriverebbero da indecisioni esecutive, preoccupazioni sui costi e sfide ingegneristiche che hanno portato alla conclusione di entrambi i progetti.
Fortunatamente alcuni dei dipendenti colpiti dai licenziamenti hanno trovato nuove opportunità in altri settori dell’azienda, in modo particolare in quelli legati all’intelligenza artificiale e alla robotica.
Nonostante gli anni di investimento e sviluppo, Apple ha incontrato ostacoli molto grandi, spingendola ad abbandonare l’idea di produrre un proprio veicolo. Analogamente, le difficoltà logistiche e i costi elevati nella produzione di display microLED hanno portato alla sospensione di questo progetto per l’Apple Watch.
A quanto pare comunque, alla fine, l’intelligenza artificiale ha salvato parecchi posti di lavoro, anziché toglierne.
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