Google Translate ha recentemente ampliato le sue funzionalità includendo ben 110 nuove lingue, un aggiornamento che rappresenta il più grande mai realizzato finora. Questo enorme update va a toccare lingue parlate da oltre 614 milioni di persone in tutto il mondo, circa l’8% della popolazione globale.
L’inclusione spazia da lingue ampiamente parlate a dialetti indigeni e persino lingue senza parlanti nativi attuali, dimostrando l’impegno di Google nella preservazione delle lingue in via di estinzione. Un quarto delle nuove aggiunte riguarda lingue africane come il Fon, Kikongo, Luo, Ga, Swati, Venda e Wolof, il che si traduce in un’importante spinta verso l’integrazione delle lingue africane.
L’espansione di Google Translate è stata resa possibile grazie al modello linguistico PaLM 2, che ha facilitato l’aggiunta di lingue correlate all’hindi e ai creoli francesi. Google ha affrontato molte sfide nell’includere lingue ampiamente parlate come il cantonese, a causa dei caratteri scritti con il mandarino. Nonostante queste difficoltà, l’impegno di Google per la diversità linguistica è evidente, come dimostrato dall’inclusione del manx, una lingua celtica dell’Isola di Man quasi estinta nel 1974 e recentemente rivitalizzata.
L’espansione comprende anche il punjabi in scrittura Shahmukhi, utilizzata in Pakistan. Questo aggiornamento rappresenta un grande passo in avanti verso l’Iniziativa delle 1.000 lingue di Google, che mira a supportare le lingue più parlate del mondo attraverso modelli di intelligenza artificiale.
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