HoYoverse, creatore di Genshin Impact, viene multata in spicci

HoYoverse, creatore di Genshin Impact, viene multata in spicci

Genshin Impact, il popolare gioco di ruolo d’azione open world, è stato multato di 20 milioni di dollari dalla Federal Trade Commission (FTC) degli Stati Uniti per aver utilizzato tattiche ingannevoli e sleali nei confronti dei giocatori, in particolare bambini e adolescenti, riguardo all’acquisto di loot box, o più nello specifico, pull.

Il gioco, che ha generato entrate per miliardi di dollari, come mostrato nella tabella qui sotto, utilizza un sistema di pull, chiamato desideri, che offrono la possibilità di ottenere armi, skin e nuovi personaggi con probabilità variabili.

AnnoEntrate (in miliardi di dollari)
20200.4
20211.8
20221.9
20231.3
20240.7

La FTC ha contestato a HoYoverse, l’azienda che distribuisce Genshin Impact, di aver nascosto le reali probabilità di ottenere gli oggetti più rari, inducendo i giocatori a spendere ingenti somme di denaro nella speranza di ottenerli. Inoltre, l’azienda è stata accusata di aver violato la legge sulla privacy dei bambini (COPPA) raccogliendo dati personali di utenti di età inferiore ai 13 anni senza il consenso dei genitori.

Per risolvere le accuse, HoYoverse ha accettato di pagare una multa di 20 milioni di dollari (giustamente, per loro sono spiccetti) e di implementare una serie di modifiche al gioco, tra cui la richiesta del consenso dei genitori per l’acquisto di loot box da parte di utenti di età inferiore ai 16 anni, una maggiore trasparenza sulle probabilità di vincita e la possibilità di acquistare le loot box direttamente con denaro reale.

Il problema delle tattiche predatorie utilizzate da molti giochi moderni, in particolare i gacha, che sfruttano meccanismi di acquisto in-app e valute multiple per confondere i giocatori e indurli a spendere più del previsto.

È fondamentale che le autorità di regolamentazione intervengano per proteggere i consumatori, in particolare i minori, da queste pratiche commerciali scorrette che ormai si sono diffuse come fossero un virus, grazie anche a quei giocatori che le alimentano spendendo decine se non centinaia di migliaia di dollari, le cosiddette “balene”, come vengono chiamate in gergo.

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