Google ha avviato di recente un’operazione di pulizia del Play Store che non ha precedenti, e che mira a dare una rinfrescata a quello che è sempre stato un ricettacolo di app vecchie, brutte, e poco curate.
Finiscono quindi i tempi del “chi ce l’ha più numeroso” in concorrenza con l’App Store di Apple, ed inizia una nuova era che prevede uno store più curato, che non lascia spazio ad applicazioni scaricabili ancora oggi che, una volta aperte, hanno l’interfaccia degna di un Android Froyo.
Si passa quindi da 3,8 milioni di app, a circa 1,7 milioni, con un calo del 55%. Una vera e propria purga.
Le app disponibili su Android, quindi, dovranno seguire più regole, e dovranno seguire quelli che si chiamano i quattro pilastri di qualità: esperienza utente, valore effettivo, privacy e sicurezza e qualità tecnica.
L’obiettivo di Google è migliorare la qualità complessiva delle app nel Play Store, riducendo anche la presenza di app che potrebbero contenere malware o link pericolosi.
Va ricordato che se un’app viene rimossa dallo store, non verrà automaticamente cancellata dai dispositivi Android, quindi sta agli utenti la responsabilità di disinstallare le app non conformi agli standard di Google.
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