Era il 28 di aprile, ed in un articolo abbiamo espresso seri dubbi sul fatto che Apple fosse pronta a lanciare le sue funzionalità di Intelligenza Artificiale su iOS 18 ad inizio giugno, con la prima beta rilasciata appena dopo la WWDC, evento nel quale verrà svelato il futuro del sistema operativo.
Apple era ancora in trattativa con varie aziende fornitrici di servizi IA in cloud, e ancora non c’era nulla di consolidato, così come d’altronde non c’è ancora oggi, o per lo meno non è stato annunciato ufficialmente.
Ora, arriva anche Mark Gurman di Bloomberg, che riferendosi alle tanto attese funzionalità IA di Apple per iOS 18, ci avvisa che le stesse potrebbero essere rilasciate con una designazione “beta” o “anteprima”.
Questo indicherebbe chiaramente che Apple è molto indietro nel settore IA, e che le funzionalità pianificate non sono ancora abbastanza affidabili per un lancio completo senza l’etichetta beta.
Sappiamo che Apple adotterà un approccio multiplo, gestendo alcune richieste IA localmente sui dispositivi e altre tramite l’infrastruttura cloud di Apple. La gestione locale potrebbe essere disponibile solo per i dispositivi Apple più recenti, come le ultime generazioni di iPhone, iPad e Mac. Apple sta anche preparando un modello miniaturizzato per l’Apple Watch.
Le funzionalità IA includeranno la sintesi di messaggi di testo e notifiche, trascrizioni di memo vocali, editing fotografico automatico, risposte suggerite ai messaggi e aggiornamenti a Safari e Spotlight. È previsto anche un rinnovamento di Siri e la possibilità di creare nuove variazioni di emoji grazie all’AI generativa.
La grande domanda è come Apple presenterà la sua nuova strategia, dato che per anni ha promosso i vantaggi della gestione locale sui dispositivi. Ora, nell’era dell’IA generativa, i clienti si aspettano funzionalità che attualmente richiedono un’ampia infrastruttura cloud. iOS 18 includerà anche un chatbot alimentato dalla tecnologia ChatGPT di OpenAI, e Sam Altman potrebbe apparire durante la WWDC per annunciare la partnership.
Una collaborazione con Google per Gemini potrebbe però essere ancora in corso.
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