Nuove generazioni e tecnologia: dove sbagliamo?

Nuove generazioni e tecnologia: dove sbagliamo?

Quante volte vi sarà capitato di sentire frasi come le seguenti? “Sta sempre con il telefono in mano”. “Passano la giornata su TikTok”. “Alla sua età io mi divertivo veramente”.

Frasi che le nuovi generazioni etichetterebbero come frasi da boomer, e che pensandoci bene lo sono. Purtroppo però sono anche frasi incredibilmente vere.

Il giudizio

Spesso chi è avanti con gli anni (non stiamo parlando di anziani) guarda con profonda tristezza e disprezzo alla vita dei ragazzi odierni. Una vita incentrata sulla poca propensione al sacrificio, sulla scarsa cultura e sul credere a valori che sono sempre più effimeri.

In poche parole non hanno stimoli e sembrano, ai nostri occhi, quasi incapaci di provare emozioni. Sicuramente non un quadro idilliaco ma per molti di noi la realtà è questa.

Bisogna dire che quello che vediamo quotidianamente o le notizie che arrivano dai TG non sono propriamente incoraggianti. Ma spesso quello che vediamo non corrisponde a verità e noi ci siamo posti qualche domanda.

Lo specchio della società

Che i nostri giovani siano lo specchio della moderna società è un dato di fatto che non può essere contestato. Attualmente, nel nostro paese ma non solo, viviamo con l’idea che bastano pochi like per diventare qualcuno nella vita e avere successo.

Fino a qualche decennio fa le nuove generazioni sognavano di diventare calciatori e sposarsi con qualche velina… oggi vogliono fare gli i “content creator” e vivere a Dubai guidando una Lamborghini dal colore cangiante.

Soldi facili senza fatica. Ascoltano musica che parla di storie difficili con delle vite spesso ai margini, musica che però li ha portati al riscatto e al relativo successo. Questa musica può (e spesso lo è) sembrarci di scarsa qualità e dai contenuti decisamente espliciti.

Ma quello che dovrebbe metterci ancor più in allarme è che tutto questo viene ampiamente amplificato dalla vasta disponibilità di tecnologia a buon mercato di cui le nuove generazioni dispongono. Tutti, e sottolineiamo tutti, hanno uno smartphone con una relativa connessione internet che gli consente di evadere dalla loro realtà quotidiana.

Zombie nelle nostre città

Li vedi persi dentro le metro o nelle comitive a guardare il display del telefonino senza mai alzare lo sguardo o confrontarsi con i loro simili. Praticamente degli zombie che vagano per le nostre città. A tutto questo bisogna necessariamente aggiungere che sono prontissimi a immortalare tutto quello che li circonda sia esso un incidente, una rissa o qualcosa che magari dovrebbe rimanere intimo.

A questo punto arrivano i boomer a fare articoli come questo o più semplicemente a vomitare tutto il loro disprezzo verso quelli che dovrebbero essere i nostri figli, senza però mai porsi nessunissima domanda.

Di chi è veramente la colpa?

Si perché se almeno una volta lo avessimo fatto ci saremmo resi conto, forse immediatamente, che anche noi siamo diventati delle bamboline dall’animo vuoto che guardano video divertenti su TikTok o qualche ragazza sculettare su Instagram.

“La colpa è dei social. Prima si stava meglio”. Questa è una delle tantissime frasi che sentiamo almeno una volta al giorno, ma anche in questo caso sarebbe cosa buona domandarsi chi ha fatto “crescere” questi social se le attuali generazioni non erano ancora nate.

La risposta a tutte queste domande, per quanto ci riguarda, siamo sempre NOI. Noi abbiamo dato il via a tutto questo. Noi abbiamo iniziato a dare più importanza ai lustrini luccicanti provenienti dai nostri display piuttosto che ai valori che dovrebbero essere veramente importanti. Noi siamo diventati incapaci di interagire e ascoltare i nostri figli, anche quando questi ci chiedono a loro modo aiuto.

Noi diamo i primi dispositivi tecnologici ai nostri figli senza controllarli in nessun modo e lasciando che siano proprio questi dispositivi a svolgere una sorta di funzione baby sitter. Abbiamo mai pensato realmente a questo?

Gli esempi da dare

Secondo il nostro modestissimo parere la tecnologia rappresenta un fantastico strumento per arrivare a stimolare la mente delle persone, ma se usato in malo modo può indurre proprio l’effetto contrario. In virtù di questo dobbiamo essere noi, in tutti i livelli della società che ricopriamo a dare i giusti strumenti alle nuove generazioni.

Oltre a questo occorrono esempi validi che i nostri giovani possano seguire, esempi che non siano la classica influencer che fattura milioni o l’imprenditore che fa i balletti con il personale di servizio. Servono figure forti in tutti gli ambiti, siano essi insegnanti, politici, sportivi o più semplicemente dei genitori che insegnano l’importanza di guadagnarsi da vivere nel modo giusto.

Questo purtroppo non è facile allo stato attuale, ma provarci è qualcosa che si deve necessariamente fare perché riguarda il nostro futuro.

Speriamo che questo articolo da boomer impertinenti possa farvi riflettere sulle reali cause di quello che a noi tutti sembra un disagio giovanile amplificato dalla tecnologia, ma che forse è qualcosa di più complesso che merita di essere analizzato.

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