OpenAI ha recentemente introdotto Sora, un innovativo modello di intelligenza artificiale capace di trasformare semplici prompt testuali in video di 60 secondi con un livello di realismo senza precedenti, suscitando allo stesso tempo stupore e tanti, tanti interrogativi.
Sebbene l’entusiasmo attorno a Sora sia palpabile, emergono dubbi etici sulla sua applicazione, portando a riflettere non solo sulle potenzialità tecniche, ma anche sulle implicazioni del suo utilizzo.
Sora funziona attraverso una rete che riduce i video ad elementi essenziali per poi apprendere da questi e generarne di nuovi, incluso il processo di riportarli a dimensioni complete.
Curiosamente, secondo Jim Fan di NVIDIA, Sora potrebbe aver sfruttato dati sintetici generati tramite Unreal Engine 5 per il suo training, data la complessità del modello che impara rendering avanzato, fisica naturale e pianificazione a lungo termine.
Nonostante la sua avanzata tecnologia, Sora presenta limitazioni, come l’incapacità di replicare movimenti corporei complessi e la fisica di scene dettagliate, rivelando così sia il potenziale sia i limiti di questa nuova frontiera dell’intelligenza artificiale.
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