Recensione Samsung Galaxy Ring: un meraviglioso gadget che non fa per me

Recensione Samsung Galaxy Ring: un meraviglioso gadget che non fa per me

Quando ho sentito parlare per la prima volta del Samsung Galaxy Ring, l’idea di avere un dispositivo smart meno invasivo di un tradizionale smartwatch mi ha subito affascinato. Essendo una persona che trova gli smartwatch ingombranti e che non sopporta i modelli più pesanti, ero curioso di vedere se questo “anello intelligente” potesse integrarsi in modo più armonioso nella mia vita quotidiana.

Dopo averlo utilizzato per qualche giorno, posso dire che, nonostante sia un prodotto eccezionale dal punto di vista tecnologico, non è esattamente l’anello dei miei sogni.

Ci tengo a precisare che qui su Digiteee trattiamo la tecnologia in maniera molto particolare, quasi intima, quindi in questa recensione, così come nelle prossime, troverete poche informazioni tecniche e tanto sentimento. Le opinioni sono personali, e non tutti la pensano allo stesso modo (per fortuna), quindi siate preparati a quello che state per leggere.


Recensione Samsung Galaxy Ring

Samsung Galaxy Ring

Design e comfort

Il Galaxy Ring è indubbiamente elegante e piacevole alla vista. La possibilità di ordinare un kit per la misurazione delle taglie è stata estremamente comoda; in questo modo ho potuto assicurarmi di ottenere la misura perfetta per me, che si è rivelata essere la taglia 12.

Il case di ricarica è non solo funzionale ma aggiunge anche un tocco di raffinatezza con il suo design minimalista, la luce led che si riempie per indicare lo stato di carica della batteria… Insomma, sembra quasi un gioiello da esporre, più che un semplice accessorio tecnologico.

Non vi nego che per scherzare mi sono messo in ginocchio davanti a mia moglie quando è arrivato.

Ho scoperto però ahimè molto presto che indossare un anello non è così discreto come avevo immaginato. A differenza di uno smartwatch o di una fitness band che si posizionano sul polso e tendono a passare inosservati, l’anello è costantemente a contatto con le dita e ti ricorda di continuo che lo stai indossando. Per fare un esempio molto semplice, mentre cucinavo, l’anello interferiva con la manipolazione degli utensili e degli ingredienti. Scrivere sulla tastiera è diventato leggermente più scomodo, poiché le dimensioni del Ring tendono ad “allargare” le dita e a “spingere” sulla loro commessura. E non parliamo di quando devi infilare la mano in tasca per prendere le chiavi: bisogna fare un tiro destrezza per riuscirci.

Un altro aspetto che mi ha molto sorpreso è stato il fatto che, nonostante pensassi che un anello sarebbe stato meno fastidioso di uno smartwatch pesante, in realtà mi ha dato più fastidio. Forse ho le dita troppo sensibili, ma la presenza costante dell’anello sul dito è diventata per me più invasiva rispetto a un dispositivo al polso.

Ricordatevi che non stiamo parlando di un anello stondato, ma decisamente largo e piatto, il che non aiuta l’ergonomia.

Prestazioni e precisione

Uno dei motivi principali per investire in un dispositivo indossabile intelligente è la capacità di monitorare in modo accurato i parametri di salute e fitness. Il Galaxy Ring promette di tracciare la frequenza cardiaca, la temperatura corporea, l’ossigenazione del sangue, il livello di stress e l’attività fisica. Tuttavia, qui le cose si complicano un po’.

In una giornata specifica, il Galaxy Ring mi ha registrato 5.200 passi, mentre la mia fidata Xiaomi Smart Band 9 ne ha segnati solo 1.700. Conoscendo la mia routine di quel giorno, sono certo che la Smart Band sia stata più accurata.

Forse l’anello pensava che fossi diventato improvvisamente un maratoneta, ma in realtà ho passato un’ora a caricare una scrivania in auto, trasportarla nel mio studio, scaricarla e montarla. Durante queste operazioni, i movimenti delle mani e delle dita sono stati interpretati dall’anello come passi, portando a un conteggio eccessivo. Mi chiedo che obiettivo avrei raggiunto se avessi deciso di suonare la batteria.

Questa sovrastima mette in dubbio l’affidabilità del dispositivo nel monitorare correttamente l’attività fisica. Se un anello intelligente non può distinguere tra un passo e un colpo di martello, forse c’è ancora del lavoro da fare.

Funzionalità e limitazioni

L’assenza di uno schermo sul Galaxy Ring è un’arma a doppio taglio. Da un lato, contribuisce al suo design elegante e minimalista, dall’altro limita notevolmente le funzionalità offerte.

Niente notifiche, niente vibrazioni, niente possibilità di sentire il “polso” (in questo caso, il dito) delle mie attività digitali. Non è possibile avviare un allenamento direttamente dall’anello ma è necessario utilizzare lo smartphone. È un po’ come avere un’auto sportiva senza volante: bella da vedere, ma difficile da guidare.

Questa limitazione si estende anche alla varietà di attività monitorate. Il Galaxy Ring ad esempio può tracciare automaticamente solo determinati tipi di workout come ad esempio la camminata, ma parte in automatico dopo alcuni minuti dal rilevamento della stessa, perdendo così un pezzo di tragitto, a meno che, come abbiamo detto prima, non si avvii il tutto dallo smartphone.

Su uno smartwatch, invece, oltre al rilevamento automatico, si può tranquillamente avviare un’attività dal comodo schermo incluso. Insomma, si tratta di un anello intelligente, ma non troppo sveglio.

Durata della batteria

Un aspetto in cui il Galaxy Ring brilla è la durata della batteria. Sono riuscito a ottenere circa 5-6 giorni di utilizzo con una singola carica, il che è impressionante per un dispositivo così piccolo. Il case di ricarica aggiunge ulteriore comodità, permettendo una ricarica semplice senza la necessità di cavi aggiuntivi.

Inoltre, se utilizzate uno smartwatch Samsung in tandem con il Ring, la durata della batteria aumenterà ulteriormente grazie alla combinazione di dati che entrambi i dispositivi rilevano insieme, collaborando.

Resistenza all’acqua e durabilità

Per quanto riguarda la resistenza all’acqua, l’anello se la cava senza problemi. Con certificazione IP68 e resistenza fino a 10 ATM, non ho avuto alcuna remora ad indossarlo sotto la doccia o mentre mi lavavo le mani. Questo aggiunge un livello di praticità, poiché non è necessario rimuoverlo frequentemente.

C’è però da aggiungere che dopo soli tre giorni ho notato la comparsa di un piccolo graffio sulla superficie. Forse l’anello ha bisogno di una corazza più resistente, o forse sono io che dovrei smettere di fare lotte con le chiavi in tasca.

A sua difesa, c’è da dire anche che gli smartwatch non sono da meno, e sebbene non interagiscano con le chiavi o altri oggetti che avete in borsa, vengono sbattuti su qualsiasi mobile sia a tiro di polso.

La concorrenza e il mercato attuale

È importante contestualizzare il Galaxy Ring all’interno del mercato degli smart ring. Mentre questo è il primo tentativo di Samsung in questo settore, esistono già prodotti concorrenti come l’appena annunciato Oura Ring 4, che hanno maturato maggiore esperienza e tecnologia più avanzata.

L’Oura Ring offre funzionalità più sofisticate e un’esperienza utente più completa, sebbene richieda un abbonamento mensile per sbloccare tutte le sue potenzialità.

Il vantaggio principale del Galaxy Ring è invece la totale assenza di costi ricorrenti dopo l’acquisto iniziale, che, nonostante sia piuttosto elevato, non comporta ulteriori spese. Questo potrebbe essere un fattore determinante per chi desidera un dispositivo indossabile senza impegni economici continui.

Alla fine, però, la scelta tra i due potrebbe dipendere da quanto sei disposto a investire nel tuo anello intelligente.

Ulteriori considerazioni

Il Samsung Galaxy Ring è di sicuro un’innovazione interessante nel campo dei dispositivi indossabili ed offre un’alternativa intrigante per chi desidera un dispositivo più discreto rispetto a uno smartwatch tradizionale. Tuttavia, presenta alcune limitazioni che potrebbero renderlo meno attraente per utenti con esigenze particolari come me.

Le limitazioni in termini di comfort (ribadisco per l’ennesima volta, totalmente personali) durante le attività quotidiane, la precisione discutibile nel monitoraggio delle attività fisiche e le funzionalità limitate rendono l’esperienza meno soddisfacente. Apprezzo l’impegno di Samsung nel lanciare un prodotto di prima generazione in un mercato emergente, ma forse per l’utenza è consigliabile attendere una seconda iterazione che possa migliorare questi aspetti.

Per ora, continuerò a utilizzare il mio smartwatch e la mia fitness band, che offrono un equilibrio migliore tra funzionalità, comfort e precisione. Rimango comunque ottimista sul futuro degli anelli intelligenti e spero che le prossime versioni possano colmare le lacune attuali. Chissà, magari un giorno potrò davvero sentirmi come James Bond con un anello tecnologico al dito.

Pro e Contro

Pro:

  • Design Elegante e Piacevole: L’anello ha un aspetto sofisticato che può adattarsi a diversi stili. Viene fornito in tre colorazioni ed è un vero e proprio accessorio fashion-tech.
  • Kit di Misurazione delle Taglie: La possibilità di trovare la misura perfetta aggiunge comfort all’esperienza d’uso. Non c’è niente di peggio di un anello che scivola o stringe troppo, anche perché una misura sbagliata falserebbe la lettura dei dati.
  • Ottima Durata della Batteria: 5-6 giorni di autonomia sono notevoli per un dispositivo così compatto. Puoi quasi dimenticarti di doverlo ricaricare.
  • Case di Ricarica Funzionale ed Estetico: Facilita la ricarica e il trasporto dell’anello ed è bellissimo da vedere.
  • Resistenza all’Acqua: Nessun problema nell’indossarlo sotto la doccia o durante il lavaggio delle mani.
  • Assenza di Abbonamenti Mensili: Dopo l’acquisto iniziale, non ci sono costi aggiuntivi.

Contro:

  • Discomfort nelle Attività Quotidiane: L’anello può risultare invasivo durante attività come cucinare, scrivere, manipolare oggetti, o comunque qualsiasi cosa tenda a sporcare le mani. Non è l’ideale per i MasterChef in erba.
  • Precisione del Monitoraggio: Sovrastima dei passi e possibili errori nel rilevamento delle attività.
  • Funzionalità Limitate: Assenza di notifiche, impossibilità di avviare allenamenti direttamente dall’anello e mancanza di schermo.
  • Durabilità non convincente: Tendenza a graffiarsi facilmente, il che solleva dubbi sulla resistenza a lungo termine.
  • Concorrenza Più Avanzata: Prodotti come l’Oura Ring 4 offrono funzionalità più avanzate, anche se a un costo maggiore. La tecnologia corre veloce, e il Galaxy Ring deve tenere il passo.
  • Non Adatto a Tutti Gli Utenti: Potrebbe non essere la scelta ideale per chi cerca un dispositivo altamente interattivo e completo. Se vuoi il massimo, potresti dover guardare altrove.

Conclusioni

Il Samsung Galaxy Ring è un passo audace verso nuovi orizzonti nel mondo dei dispositivi indossabili. Offre un’alternativa interessante per chi desidera un dispositivo più discreto rispetto a uno smartwatch tradizionale, ma come ho scoperto sulla mia pelle, non è l’anello magico che risolve tutti i problemi.

Se Samsung continuerà a sviluppare questa linea, affrontando le attuali criticità, il Galaxy Ring potrebbe diventare un punto di riferimento nel settore degli smart ring.

Per ora, a mio avviso, rappresenta solo una promettente innovazione che, purtroppo, non si adatta alle mie esigenze personali, ma chissà, magari il prossimo modello sarà quello giusto. Nel frattempo, continuerò a cercare il dispositivo perfetto e che fa per me.

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