In Germania, alcuni entusiasti wannabe utenti dell’Apple Vision Pro si sono trovati in seria difficoltà dopo aver tentato di introdurre il dispositivo nel paese senza dichiarare le dovute tasse doganali.
Questi acquirenti, volati negli Stati Uniti per acquistare il visore di realtà mista prima del suo lancio internazionale, hanno affrontato controlli severi al ritorno, con le autorità doganali dell’aeroporto di Berlino che hanno fermato circa otto persone nel giro di pochi giorni.
Il problema sorge dal fatto che, nonostante in Germania non si applichino dazi doganali sui computer, il Vision Pro deve comunque essere dichiarato all’arrivo. La mancata dichiarazione espone i viaggiatori a procedimenti penali per evasione fiscale e, in alcuni casi, ha portato alla confisca del dispositivo e degli accessori associati.
Il processo di dichiarazione prevede il passaggio attraverso la zona rossa dell’aeroporto, specificamente designata per chi ha oggetti da dichiarare, dove i viaggiatori devono presentare il dispositivo e la relativa fattura.
Nonostante le politiche doganali internazionali siano note per la loro complessità, la situazione si complica ulteriormente per chi spera di essere tra i primi possessori del Vision Pro in Germania.
Infatti, a causa dei tempi di elaborazione delle pratiche doganali nel paese, coloro che hanno visto il loro dispositivo confiscato potrebbero attendere fino a un anno prima di riaverlo indietro.
Questa situazione evidenzia le sfide legate all’importazione di dispositivi tecnologici all’avanguardia in assenza di un lancio globale simultaneo.
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