Truecaller reintroduce la registrazione delle chiamate, ma c’è un però.

Truecaller reintroduce la registrazione delle chiamate, ma c’è un però.

Truecaller è un’app molto utile disponibile sia per Android che per iOS che permette di identificare i chiamanti pescando da un gigante database gestito sia dall’azienda sia con il contributo degli utenti.

Dal 2018 al 2022, l’app ha anche offerto la possibilità, per gli utenti paganti il premium, di registrare le chiamate effettuate e ricevute, funzionalità molto utile per svariate situazioni. L’azienda ha dovuto però disattivare la feature in seguito ad un cambio di policy di Google ed Apple, dovuta alle leggi vigenti, e ad un susseguente diniego di accesso alle api atte appunto ad implementare questa funzionalità.

Ora, entro la fine del mese, la funzionalità verrà ripristinata. Ma come fa Truecaller ad aggirare quello che è un limite software imposto dalle principali case del software su cui gira?
Beh, la soluzione c’è, ma potrebbe non piacerci particolarmente.

Per farla molto breve, l’app aggiungerà un pulsante dedicato chiamato “Call the recording line” o “Merge calls”, in base al fatto se si stia ricevendo o effettuando una chiamata, che la devierà verso un server esterno che provvederà a fare il tutto.

Fondamentalmente ci sarà un terzo “ascoltatore”, ovviamente si tratta di una macchina, non di una persona, che farà da tramite, e registrerà da remoto l’intera conversazione, mandandola all’app una volta agganciato. In futuro verrà offerta anche una trascrizione della stessa.

Nel momento in cui vi sta chiamando l’ennesimo provider di energia elettrica o di telefonia con un’offerta eccezionale che non potete assolutamente rifiutare, può anche starci, ma dal momento in cui si tratterà di conversazioni private, personali, o di lavoro, magari anche con dati sensibili di mezzo, noi ci penseremmo due volte a far andare in rete la nostra chiacchierata.

Truecaller ovviamente dichiara che nulla sarà mantenuto sui propri server e che le registrazioni verranno cancellate immediatamente, una volta inviate all’app, ma il dubbio rimane sempre, e le preoccupazioni per la privacy anche.

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