Un iPhone 12 viene recuperato dopo 3 mesi di immersione in un fiume ricoperto di alghe… e ancora funziona

Un iPhone 12 viene recuperato dopo 3 mesi di immersione in un fiume ricoperto di alghe… e ancora funziona

Siamo al nord della California, e durante un’operazione di pulizia del fiume Stanislaus, un sub di nome Lee fa una scoperta inaspettata: un iPhone 12 sommerso e avvolto da alghe, rimasto sott’acqua per tre mesi. Nonostante il lungo periodo di immersione, Lee è riuscito a riaccendere il dispositivo dopo averlo lasciato asciugare per alcuni giorni.

Sorprendentemente, l’iPhone, che non era protetto da un codice di accesso, era ancora funzionante, permettendo a Lee di accedere alle foto e ai contatti salvati. L’ultima registrazione nell’app Fotocamera risaliva al 4 settembre, indicando che il telefono era rimasto immerso per tutto quel tempo, racconta ad Apple Insider.

Questo ritrovamento mette in luce la notevole resistenza all’acqua dell’iPhone 12, classificato da Apple con un rating IP68. Tale classificazione indica che il dispositivo può resistere fino ad una profondità di 6 metri per un massimo di 30 minuti, sebbene non sia destinato a immersioni intenzionali.

La durabilità dell’iPhone in questo caso è probabilmente dovuta alle guarnizioni perfettamente intatte, che impediscono l’ingresso di acqua e detriti, ed a come probabilmente si è posizionato sul fondo. Tuttavia è importante ricordare che Apple non copre i danni causati dall’acqua, e che le guarnizioni possono danneggiarsi a seguito di cadute o esposizione ad agenti come il vapore, rendendo il dispositivo vulnerabile a danni futuri. Pertanto, l’immersione intenzionale dell’iPhone, anche per scatti fotografici molto rapidi, è fortemente sconsigliata.

Rimane comunque incredibile la storia di Lee e di questo iPhone 12 che probabilmente ha deciso che non era ancora arrivato il suo tempo.

+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *